Dryomys nitedula Pallas, 1778

Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Classe: Mammalia Linnaeus, 1758
Ordine: Rodentia Bowdich, 1821
Famiglia: Gliridae Muirhead in Brewster, 1819
Genere: Dryomys Thomas, 1906
Italiano: Driomio
English: Forest dormouse
Français: Lérotin commun
Deutsch: Baumschläfer
Español: Lirón balcánico
Descrizione
È un roditore di piccola taglia lungo 8 - 13 cm e con un peso di 18 - 34 g. Possiede una folta coda ricoperta da pelo bruno-grigiastro con l'estremità grigio scuro, ed ha sembianze che ricordano vagamente quelle del ghiro (Glis glis) e del quercino (Eliomys quercinus). La pelliccia è color nocciola con sfumature grigiastre sul dorso e biancastra sul ventre. Attorno agli occhi ha una caratteristica "mascherina" di peli neri che arrivano fino sotto l'orecchio, che è piccolo e rotondo. Il suo habitat naturale sono i boschi di latifoglie e misti del piano montano, sino ad una altitudine di 3500 m. Può talora spingersi nelle aree coltivate e nei giardini. Timido ed elusivo è estremamente difficile da osservare in natura. Ha abitudini notturne ed arboricole. È un abile arrampicatore ed è capace di saltare sino a 2 m da un ramo all'altro. Trascorre le ore diurne in nidi a forma di palla che costruisce alla base degli arbusti o nelle cavità degli alberi e che sono formati da uno strato esterno di ramoscelli e foglie e da un rivestimento interno di muschio e frammenti di corteccia; il nido comunica con l'esterno attraverso una stretta apertura circolare. Come molti altri gliridi nella stagione fredda va in letargo. Tale comportamento è stato osservato, da ottobre a maggio, nelle popolazioni alpine; ma ci sono evidenze che le popolazioni più meridionali possono restare attive durante tutto l'anno, anche se con fasi di torpore nelle ore più fredde. La dieta del driomio comprende semi, ghiande, germogli, frutti ma anche artropodi, uova e piccoli uccelli. Tra i suoi predatori principali vi sono i rapaci Strix aluco e Bubo bubo. L'aspettativa di vita in natura è di circa 5 anni.
Diffusione
Ha un ampio areale che comprende l'Europa (Germania, Italia, Svizzera, Austria, ex-Jugoslavia e Grecia), vasti settori dell'Asia centrale (dall'Iran alla Cina occidentale e al Giappone), e il Nordafrica. L'areale italiano è frammentario e circoscritto alle Alpi orientali e ad alcune località dell'Appennino calabro-lucano quali Aspromonte e Pollino. Alcuni reperti fossili attribuiti a questa specie, rinvenuti in differenti località dell'Italia centrale, fanno ritenere che l'areale originario della specie fosse più ampio e continuo di quello attuale, e che l’attuale condizione di isolamento geografico delle popolazioni calabro-lucane sia il frutto di una estinzione locale nelle altre regioni della penisola.
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Data: 19/06/2007
Emissione: Serie ordinaria - Autoadesivi Stato: Belarus |
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Data: 10/03/1992
Emissione: Specie animali protette Stato: Yugoslavia |
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